adam gordon, giovane poeta americano, vincitore di un prestigioso premio letterario, si trasferisce in spagna grazie a una borsa di studio della durata di un anno. ideologico e post-ideologico insieme, impegnato e spettatore del corso del mondo, attraente e terribilmente molesto quando vuole, adam e` un perfetto esempio dell`homo literatus del xxi secolo. apparentemente non presenta scopi di sorta, e tuttavia ostenta un`intelligenza equilibrata, incline al paradosso e agli artifici dialettici, fondata su una "profonda esperienza dell`assenza di profondita`". passa il tempo a leggere il don chisciotte e soprattutto i selected poems di john ashbery e, come un moderno fla`neur, se ne va in giro per bar a bere mojito e al prado a contemplare sotto l`effetto di caffeina e hashish la deposizione dalla croce di roger van der weyden. partecipa di buon grado a qualunque festa venga invitato, dove, se gli capita di essere fuori posto per una qualche inesplicabile ragione, prende puntualmente un`espressione di vago scetticismo venato di familiarita`, di noia arginata da un distaccato interesse antropologico; si innamora di ben due ragazze spagnole, teresa e isabel, e fa di tutto per scansare il presidente della fondazione che ha finanziato il suo soggiorno spagnolo. si pone, infine, un milione di domande che sembrano formulate apposta per non ricevere risposte certe; anzi, via via i dubbi crescono. su se stesso, innanzitutto. |