bocchan: cosi` si chiama in giapponese questo celebre romanzo di natsume soseki, che costituisce forse l`opera piu` letta nel giappone moderno. bocchan e` il nome affettuoso che si usa in giappone per rivolgersi a un bambino maschio. le domestiche, ad esempio, chiamano bocchan il bambino della famiglia presso cui prestano servizio. e un nome che potrebbe corrispondere al nostro "signorino", se non fosse molto meno formale e deferente e, soprattutto, se non assumesse una sfumatura negativa quando, usato ironicamente, prende il significato di ragazzino immaturo, irresponsabile, ingenuo. il personaggio, che e` all`opera in queste pagine, e` inguaribilmente bocchan, un "signorino" nella duplice accezione del termine giapponese. in eta` infantile, disprezzato dal padre e ignorato dalla madre che gli preferisce il fratello piu` grande, viene chiamato affettuosamente bocchan da kiyo, la domestica di casa, una donna all`antica che considera il legame con lui alla stregua di quello che univa servitore e padrone in epoca feudale. diventato adulto, resta un "signorino" dall`aria svagata, dalla mancanza di rispetto per l`etichetta, dalla disarmante sincerita`. insegna matematica ad allievi chiassosi e zucconi e in mezzo a insegnanti che non sono altro che un branco di caproni arroganti, disonesti e ipocriti. dovrebbe rassegnarsi e capire che l`ipocrisia sta diventando norma nel giappone moderno, ma non cessa un solo istante di difendere con impulsivita` e commovente ingenuita` l`antico senso dell`onore. |