il dovere di introdurre, e con cio` di giustificare nella sua unita`, la presente raccolta mi fornisce l`occasione piu` opportuna per riflettere sulle ricerche da me compiute in questi anni e anche per risalire alle origini del mio interesse per aristotele, allo scopo di determinarne il piu` esattamente possibile il senso e l`orientamento generale. uno dei fili conduttori dei miei lavori e` la persuasione del valore classico, cioe` perenne, e quindi anche attuale di certe istanze del pensiero aristotelico. si tratta di una valutazione di ordine teoretico, o filosofico, che oggi, a causa dell`imperante storicismo e del conseguente relativismo, puo` sembrare, nel migliore dei casi, ingenua. tuttavia e` una persuasione a cui tengo particolarmente; non ho difficolta` infatti a confessare che, se non la possedessi, non riuscirei a dare alcun senso al lavoro fatto. le ragioni del valore classico della metafisica antica si trovano nel rilevamento, da parte di aristotele, di un`inadeguatezza tra il sistema platonico e il problema da cui ogni filosofo deve prendere le mosse, cioe` la problematicita` integrale e assoluta. questa problematicita` si esprime in un , che e` insieme un , in una domanda che investe la totalita` del reale e, per il fatto di escludere ogni precedente certezza, e` integralmente domanda; e si identifica con la stessa esperienza intesa come conoscenza di tutto e insieme domanda della ragione di tutto, o con la stessa vita, che e` somma di tanti valori, ma insieme domanda di un valore che tutti li comprenda. e appunto l`esperienza cio` che aristotele oppone a platone come un`istanza a cui questi non puo` sottrarsi e che tuttavia questi non ha soddisfatto. la filosofia aristotelica in tal modo si configura, si`, come una metafisica, in quanto afferma la necessita` di un principio trascendente che costituisca la soluzione sistematica, ma del tutto particolare, poiche` si preoccupa di porre tra il principio e l`esperienza un rapporto tale che consenta di rendere r |