il borgo bello non era un brutto posto dove crescere, con l`aria buona della campagna a due passi, ma anche quella piu` fine di citta`. e se i vicini non erano proprio tipi comuni, di certo erano tutta gente perbene, vere colonne di una provincia uscita dalla guerra un po` ammaccata, ma decisa a ripartire. erano gli anni quaranta, e a lui che ci era nato il borgo bello pareva bello sul serio, con i suoi eleganti quattro "villini" e il barometro tirolese che diceva il tempo, con l`omino e la donnina a fare cucu`. poi con gli anni si cambia, si cresce e arrivano i primi dubbi. cosi` quella "gente perbene" che si dava per scontata inizia a mostrare una facciata diversa, incrinata da crepe sottili che mostrano quello che c`e` sotto. tra eccentrici periti chimici, signore che si attribuiscono titoli nobiliari abusivi, vecchi fasci estroversi, preti petomani e giovani cameriere dall`inesauribile spirito di iniziativa, una storia di formazione delicata ed esilarante, ritratto di un`italia che mette ancora allegria. |