"se torno per qualche giorno in italia, mi sento subito ingombrante. a 56 anni ho l`eta` sbagliata? governi, imprese, esperti descrivono i miei coetanei come un "costo". guadagniamo troppo, godiamo di tutele anacronistiche, e quando andremo in pensione faremo sballare gli equilibri della previdenza. per i trentenni e i ventenni, invece, siamo "il tappo". ci aggrappiamo ai nostri posti, non li facciamo entrare. non importa se ci sentiamo ancora in forma, siamo gia` "gerontocrazia". nessuno trova una soluzione a questa crisi, ma molti sembrano d`accordo nell`individuarne la causa: il problema siamo noi, i baby boomer. siamo nati nell`ultima eta` dell`oro, quel periodo (1945-1965) che coincise con un boom economico in tutto l`occidente ed ebbe un effetto collaterale forse perfino piu` importante: l`esplosione delle nascite. come se non bastasse, poi, lo straordinario allungamento della speranza di vita ci ha resi una delle generazioni piu` longeve. e di questa nostra inusitata sopravvivenza si parla quasi come di una sciagura annunciata, un disastro al rallentatore. ma un evento individualmente cosi` positivo - vivere di piu` - puo` trasformarsi in una calamita`? no, noi baby boomer siamo un`enorme risorsa anche adesso che diventiamo "pantere grigie". la sfida, di cui s`intravedono i contorni in america, e` quella di inventarci una nuova vita e un nuovo ruolo, per i prossimi venti o trent`anni." |