"se c`e` una cosa che detesto sono i proverbi. quello che odio piu` di tutti in particolare e`: `c`e` sempre una prima volta`. si`, e` vero, una prima volta c`e` sempre, ma di solito non e` un granche`. sono molto piu` importanti le ultime volte. in realta`, la vita e` solo un`incredibile collezione di `ultime volte`. l`ultima volta che ti cantano una ninna nanna, l`ultima volta che esci dal cancello della tua scuola, l`ultima volta che baci la persona che ami, l`ultima volta che ti addormenti senza bisogno del valium. ma non c`e` mai nessuno ad avvertirti che quella che stai vivendo e` l`ultima volta, anzi, di solito non te ne accorgi nemmeno. il fatto e` che quando sei piccolo credi che tutto ti sia dovuto e che tutto rimanga esattamente come quando hai tre anni: i parenti che ti fanno le foto, i regali e sono ossessionati dal fatto che tu dorma, mangi e caghi, ed e` tutto un sorridere, battere le mani e fare facce stupide. poi, pero`, arriva un giorno in cui puoi essere morto soffocato nel tuo vomito e a nessuno importa piu` un fico secco, cosi` ti trovi da solo a gridare: `hei! c`e` nessuno?` e allora capisci che, o ti fai andare bene tutto quello che arriva dopo, o puoi spararti un colpo in testa. cinico? no, realista. ma forse e` il caso che io cominci dall`inizio." andrea aveva cinque anni quando il padre se n`e` andato come un ladro lasciandolo ostaggio di sette femmine: la madre iperprotettiva, tre sorelle fuori controllo, la nonna genio della fisica, la cinica badante stanka... finche` un giorno arriva giulia. |