una sera, in una citta` di un luogo immaginario, un padre si alza da tavola, prende commiato dalla moglie ed esce per andare "laggiu`". ha perso un figlio, anni prima, e "laggiu`" e` dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti. non sa dove sta andando, e soprattutto non sa cosa trovera`. lascia che siano le gambe a condurlo, per giorni e notti gira intorno alla sua citta` e a poco a poco si unisce a lui una variegata serie di personaggi che vivono lo stesso dramma e lo stesso dolore: il duca signore di quelle terre, una riparatrice di reti da pesca, una levatrice, un ciabattino, un anziano insegnante che risolve problemi di matematica sui muri delle case. e l`uomo a cui e` stato affidato l`incarico di scrivere le cronache cittadine. ciascuno ha la propria storia, chi ha perso il figlio per una grave malattia, chi in un incidente, chi in guerra. insieme a loro idealmente, visto che non puo` muoversi dalla sua stanza, c`e` anche una strana figura di centauro, con la parte inferiore del corpo che nel tempo si e` trasformata in scrivania. e uno scrittore che da quindici anni vive circondato dagli oggetti del figlio che non c`e` piu`, e il cui unico desiderio da allora e` catturare quella morte con le parole. "non riesco a capire qualcosa finche` non la scrivo" dice. e lui a ispirare e a inglobare la storia che stiamo leggendo. |