forse per la prima volta la generazione degli anni sessanta prende finalmente congedo dal proprio passato in questo romanzo intessuto di sentimento, ma anche di lucida ironia. un paese: volti che si assomigliano, abitudini che non cambiano. radici. francesca torna in quel paese nel 1989, vent`anni dopo averlo lasciato, e ritrova amicizie, parole, amori e canzoni. tutte le tracce ancora visibili del suo appassionato romanzo di formazione. scorrono i giorni del grande caldo immobile e delle fiere, dei balli, delle notti piene d`anguria e di "ti ricordi?". li accompagna l`indimenticabile colonna sonora di un`epoca (kinks, beatles, nomadi, caselli). ma questa volta c`e` un segreto nell`aria, che fa slittare tutte le prospettive e trae in inganno anche la memoria. perche` francesca e` tornata? perche` qualcuno continua a spedirle misteriose buste gialle? scritto in un lessico familiare impastato di voci di memoria e di paese, luoghi comuni e poesie, questo diario di una generazione tormentata che ha respirato l`aria del boom e del `68 senza essere mai andata a sedersi in prima fila, rilancia una domanda: da quel paese, da ogni paese, bisogna andarse. |