"io non ho piu` interesse per niente e nessuno, rubo penne, passeggio per strade degradate, sbavo per una portinaia e basta, basta cosi`", dice di se` il narratore di questa storia, un vecchiaccio sgradevole e scorretto, burbero, perfido. irresistibile. e se la portinaia di cui si e` invaghito - una donna sulla sessantina, attraente, `sciabile`- accetta la corte di un barista con i denti rifatti; se la sua ex moglie, che era "un vortice di generosita`, di capricci, di ovulazioni, di piccole iniziative stupefacenti", lo guarda come se fosse il suo gommista; se con la figlia parla per lo piu` del tempo, a lui non resta che raccontare, divagando, di tutto questo. e raccontare di armando, il suo migliore amico. la parte buona del carciofo che e` lui. una persona rara, gentile, positiva. con un progetto folle in testa. si, perche` se tutti vogliono lasciare qualcosa dopo la loro morte, "chi una tabaccheria avviata, chi un grande romanzo, qualcun altro una collezione di lattine di birra", armando vuole lasciare un amore. si e` messo in testa che due ragazzi del quartiere che ancora non si conoscono, chiara e giacomo, sarebbero una coppia perfetta, e intende dare una mano al destino. pretesa, questa, che l`intrattabile vecchiaccio reputa ridicola e tenta di osteggiare in tutti i modi. ma dopo aver impiegato oltre settant`anni per convincere gli altri a non contare su di lui, si ritrovera` coinvolto dalla fastidiosa, insistente, implacabile fiducia nella vita di armando. |