quello raccontato da silvia vernetto e` un tibet lontano dai luoghi comuni, dagli stereotipi esotici o sentimentali, e dipinto invece con realismo, amore e poesia. la storia parte da yangpachen, un piccolo villaggio alle falde della catena del nyenchen tanglha, e continua attraverso i piu` famosi luoghi di pellegrinaggio del tibet centrale, grandi monasteri con secoli di storia alle spalle e minuscoli eremitaggi sperduti. ecco lhasa, cuore pulsante del buddhismo, brulicante di pellegrini che si prostrano senza posa sui sagrati dei templi, l`antica citta` santa soffocata dalla nuova citta` cinese, dove miseri negozietti si alternano a hotel di lusso, centri commerciali e grigie caserme. ecco il tibet delle campagne, delle montagne, dei villaggi, dove la vita scorre ancora lenta e silenziosa, gli de`i abitano le vette dei monti e la poverta` fa da padrona. ma soprattutto ecco i tibetani, che l`autrice incontra sui pascoli di alta quota tra mandrie di yak, sui sentieri sacri intorno ai monasteri, o sugli autobus sgangherati mentre percorre le polverose strade dell`altopiano attraverso paesaggi lunari incorniciati da scintillanti ghiacciai. uomini e donne, monaci e monache, animati da un solo grande desiderio: veder ritornare in tibet il loro signore lontano, il dalai lama, da cinquant`anni costretto all`esilio. |