quella "strana lingua" degli italiani in argentina e` il cocoliche, nata verso la fine dell`ottocento e proseguita fino ai giorni nostri. subito divenne un nuovo linguaggio, quale sintesi linguistica italiana introdotta nel lessico argentino che, all`improvviso, divento` una sorte di unita` idiomatica tra gli italiani avvenuta subito dopo il risorgimento, ma non nel regno d`italia dove quell`unita` falli`, bensi` oltreoceano, dove gli italiani d`argentina si ritrovarono in un caratteristico e strano linguaggio che li accomuno`. il lunfardo invece, l`altro fenomeno lessicale argentino emerso da un multilinguismo arricchito dalla vivace sonorita` migrante italiana, sembrerebbe, al primo ascolto, una sorta di socioletto che, a differenza del cocoliche, non e` "una strana lingua". neppure e` una lingua, neanche e` un dialetto, ne` un gergo, meno ancora un argot dei malviventi. e un vocabolario composto di parole di origini diverse che gli argentini e in particolare gli abitanti di buenos aires utilizzano, mutandole, in opposizione alla lingua ufficiale, il castigliano. l`autore rileva, da questo vocabolario argentino ancora dinamico, circa mille parole emigrate dall`italia. |