ventisette le vittime. centinaia i feriti. migliaia gli sfollati. i crolli degli edifici storici, le torri, i castelli, le chiese, e di quelli del lavoro, i capannoni. le case e le scuole lesionate e inagibili. e poi le ferite ai luoghi della vita culturale: i musei, i teatri, le biblioteche. la biblioteca comunale di mirandola, elegantemente intitolata a eugenio garin, e` la piu` importante fra quelle colpite dal terremoto del 20 maggio. la sede che la ospitava, l`antico convento dei gesuiti, e` oggi gravemente dissestata. i fondi che la costituiscono, con i preziosi incunaboli e cinquecentine, tra cui alcune prime edizioni delle opere di giovanni e giovan francesco pico, sono stati traslocati in parte in appositi locali nei pressi di bologna, messi a disposizione dalla soprintendenza ai beni librari della regione emilia romagna, in parte in una scuola di mirandola. chi ci pensava al terremoto in emilia? nella bassa, poi... nessuno. neppure le normative antisismiche. nessuno ha mai pensato alla pianura come un pezzo di zolla africana che dall`appennino preme contro le alpi spingendo nel profondo con forze terrificanti. senza fisime e senza casacche di appartenenza editoriale, il meglio dell`intelligenza emiliana ha aderito alla realizzazione di questo libro no profit, promosso da mondadori editore e dalla fondazione arnoldo e alberto mondadori. narratori famosi assieme a giovani molto capaci, intellettuali, artisti e poeti, cantanti e comici. persino un cuoco... |