virginia woolf non fu solo la grande romanziera che tutti conosciamo, ma anche una raffinata saggista, una critica acutissima, un`instancabile pubblicista. lettrice onnivora e anarchica, cerco` nei libri "una forma per il caos", vi trovo` universi abitati da creature umane, con cui intrecciare ininterrotte conversazioni. fin dalle prime recensioni lavoro` senza pregiudizi: che si trattasse di epistolari, memorie o biografie, saggi critici o romanzi, autori celebri o emeriti sconosciuti, lo studio preparatorio era accurato, il giudizio schietto. la curiosita` la guidava senza alcun preconcetto, alimentava i suoi piaceri piu` intensi, leggere e scrivere, due atti annodati fra loro, due oscure potenze che, fino alla fine, si definirono e si alimentarono reciprocamente. le qualita` della sua penna erano forza, grazia e trasparenza. la sua lingua, ironica e originale, ha attraversato il tempo e lo spazio con una immediatezza folgorante. femminista, nel senso proprio della consapevolezza di essere una donna, dalla sua scrittura non traspare mai una lagna, nessuna recriminazione, con lei vediamo al lavoro un occhio lucido e spietato, che non perdona, ma spesso sorride e fa ridere. "pensare le cose come sono" e "dire la verita`" le bussole di sempre. in una parola, integrita`: "seguire il proprio istinto, usare il proprio cervello, trarre le conclusioni da soli". |