nella vienna fin de sie`cle, abbandonato da lou salome`, giovane donna dal fascino incantevole con cui ha condiviso un esaltante me`nage a` trois, friedrich nietzsche, schivo, solitario, asociale, e` in preda a una disperazione estrema che gli ha fatto tentare piu` volte il suicidio. uno stato che si manifesta con una moltitudine impressionante di sintomi: emicrania, parziale cecita`, nausea, insonnia, febbri, anoressia. gli e` accanto joseph breuer, stimato medico ebreo, futuro padre fondatore della psicanalisi, che sottopone il filosofo alle sue cure, basate sulla convinzione che la guarigione del corpo passi attraverso quella dell`anima. reduce dal difficile rapporto con un`altra paziente, anna o., su cui ha sperimentato un trattamento psicologico rivoluzionario, anche breuer e` in preda a una depressione profonda dovuta alla forte attrazione che prova per la donna, a dissapori matrimoniali, al senso di soffocante prigionia causata dai legami e dalle convenzioni della vita borghese. tra breuer e nietzsche, nel corso di numerose sedute successive, si instaura un dialogo serrato e coinvolgente nel corso del quale il primo cerca invano di arrivare alle radici del male oscuro del filosofo e di indurlo ad aprirgli il cuore. alla fine, il medico ha l`idea risolutiva: vestiti i panni del paziente e confessando tormenti, pene e preoccupazioni a nietzsche, riesce a infrangerne l`impenetrabile isolamento e a provocare in lui una liberatoria catarsi emotiva. |