rassul, da poco tornato dall`unione sovietica, dove ha studiato e conosciuto le opere di dostoevskij, vuole aiutare la sua ragazza: decide percio` di uccidere la vecchia usuraia che costringe sophia a prostituirsi. ma quando sta per abbassare l`ascia sulla testa della vecchia e` folgorato da un`improvvisa consapevolezza: sta replicando le gesta di rasko`l`nikov, il protagonista di "delitto e castigo". preso dal panico, si allontana dal cadavere e si da` alla fuga in una citta` resa allucinata e surreale dai tormenti della coscienza. ma da chi sta fuggendo rassul? la polizia sembra indifferente a risolvere un omicidio di cui, tra l`altro, e` sparito il cadavere; mentre le autorita` religiose, che finita la guerra con i sovietici stanno trasformando il paese in una teocrazia, arrivano al punto di giustificare il crimine. ben presto rassul si rende conto che lui e` l`unico a cercare un castigo per il suo delitto, l`unico, cioe`, a sottostare a una qualche legge, a conservare la memoria di un`etica in un paese in cui ogni legge, ogni etica, e` sospesa, mistificata, violata. una consapevolezza che nasce anche dalla lettura dei romanzi, e primi fra tutti quelli del "maledetto" dostoevskij. sara` proprio questa unicita` di rassul a dare scandalo, ad attirare addosso al giovane il risentimento della comunita` fino a farne una sorta di capro espiatorio collettivo. |