un bambino di appena quattro anni nascosto sotto il tavolo di una grande cucina, nell`attesa degli eventi che diventeranno poi la sua vita. e questa la prima immagine che appare a emanuele severino quando, errando tra i ricordi, riavvolge i fili della propria esistenza. errando, appunto, perche` il ricordo e` di per se` falso e distratto. tra aneddoti e suggestioni, riaffiorano l`infanzia a brescia e gli anni della guerra; la scomparsa prematura di suo fratello giuseppe, arruolatosi come "volontario" sul fronte francese, e l`incontro con esterina, "la ragazza piu` bella di brescia", che sarebbe diventata sua moglie, la controversia con la chiesa, che nel 1970 proclamo` l`insanabilita` delle posizioni del filosofo con quelle della dottrina cattolica, e l`evoluzione del suo pensiero. "il mio ricordo degli eterni" e` lo sguardo dell`autore che per la prima volta si posa, delicato e ironico, su frammenti della sua vita, illuminando via via luoghi, volti ed esperienze, perche` "cio` che se ne va scompare per un poco. ma poi, tutto cio` che e` scomparso riappare". |