racconta nuto revelli che la prima idea di questo libro risale addirittura ai mesi della sua guerra partigiana. d`altra parte il suo impegno umano e civile e` stato sempre quello di dar voce al dramma degli incolpevoli, dei poveri che restano in guerra anche quando arriva la pace, sfruttati, dimenticati, e di nuovo strumentalizzati, mai soggetti attivi del loro destino. revelli ha girato per anni pianure, colline e montagne con un magnetofono, forte soltanto della sua pazienza e della sua capacita` di ascolto. ha cosi` raccolto centinaia di testimonianze, le ha ordinate e selezionate, sino ad offrire gli 85 "racconti" di questo libro: storie di guerre, di lavoro, di fatica, di solitudine, di emigrazione del mondo contadino di ieri e di oggi. |