nell`accezione ciceroniana, gli "officia" sono regole di comportamento. per condurre bene, virtuosamente, sia la vita pubblica sia quella privata. con il "de officiis", l`anno prima di morire, cicerone si rivolge al figlio marco e cerca di organizzare un sistema di trasmissione della memoria fra generazioni. una specie di "etica spiegata a mio figlio", come si intitolerebbe oggi, che e` poi diventata uno snodo fondamentale per la cultura latina, medievale e moderna. nata in tempi difficili per riassumere e tramandare l`identita` culturale di una comunita` in un passaggio storico cruciale, nel momento di massima discontinuita` dell`organizzazione statuale romana, l`opera ha trovato lettori e cultori molto in la` nel tempo. questo passaggio di consegne, elaborato nella e per la guerra civile, e` stato ripreso soprattutto quando la latinita` era solo un ricordo o un modello. con modalita` prescrittive, cicerone ha trasmesso il suo "munus" alle generazioni successive, proponendo quello che, nella ricezione, e` divenuto un paradigma per chi si proponeva di riorganizzare altri tipi di societa`, sui fondamenti della "sapientia", della "iustitia", della "magnitudo animis", del "decorum". si tratta di virtu` che non potevano piu` essere, ne` concettualmente ne` politicamente, quelle che cicerone aveva messo a punto ma che alla sua teorizzazione si rifacevano, reinterpretandola, adattandola, in una trasmissione di valori che ha permeato la cosiddetta "cultura occidentale" fino ai giorni nostri. |