ci sono prosatori che proprio nelle lettere raggiungono una sorta di perfezione assoluta: riuscendo, nel breve volgere di una frase, a toccare vertici di bellezza e di intensita`. che la campo sia uno di essi lo hanno dimostrato le "lettere a mita" e "caro bul": e ne e` una conferma questo terzo pannello dell`epistolario, che raccoglie le lettere scritte agli amici del periodo fiorentino (e ad alcuni altri che a questi si riallacciano). nel 1956 cristina e` costretta ad abbandonare firenze per roma; e gli anni romani saranno costantemente segnati dal ricordo struggente di quel giardino incantato che era la cerchia degli "amici d`infanzia": piero draghi, anna bonetti, giorgio orelli, mario luzi. a tutti loro scrive dal suo "esilio" parole di nostalgico affetto ("c`e` con voialtri, nell`aria, odore di latte"), ma il piu` rimpianto e` senza dubbio gianfranco draghi, quel gian che guarda ai suoi stessi "fari" (i piu` luminosi: hofmannsthal e simone weil), lo scrittore e il poeta di cui ammira sia la personalita` sia l`opera, l`amico che "conosce sempre, sottilmente, il disegno del tempo, e trova la parola magica da incidervi". a lui una cristina ancora dolente per una pena d`amore chiede di assicurarle "che la felicita` esiste", ma anche di impegnarsi a favore di danilo dolci; con lui parla di roma, che va scoprendo con meraviglia, delle sue letture, dei suoi momenti bui e dell`importanza della loro amicizia nella sua vita. |