con questo quinto volume si conclude l`edizione italiana dell`epistolario di friedrich nietzsche, e si puo` a buon diritto parlare di avvenimento editoriale. mai come in questo caso, infatti, i testi offerti al lettore si rivelano preziosi per sfatare i pregiudizi, tanto radicati quanto infondati, e le manipolazioni piu` o meno dolose di cui nietzsche e` sempre stato, ed e` tuttora, oggetto. ed e` impressionante notare, nelle lettere dell`ultimo periodo, come lo stesso filosofo sia consapevole del suo destino di pensatore frainteso: "... godo di una strana e quasi misteriosa considerazione da parte di tutti i partiti radicali (socialisti, nichilisti, antisemiti, cristiani ortodossi, wagneriani)". l`atto finale dell`epistolario si apre a nizza, citta` cosmopolita che nietzsche elegge a suo "quartiere d`inverno". sono i giorni in cui e` costretto a far stampare la quarta parte di "cosi` parlo` zarathustra" privatamente, perche` la ricerca di un nuovo editore si e` rivelata assai problematica. nietzsche oscilla tra un`amarezza che puo` tradursi in toni di sconforto e l`esaltazione per il "nuovo compito": quel pensiero dell`eterno ritorno che sente gravare su di lui "con il peso di cento quintali". intanto la germania gli si mostra sempre piu` lontana e ostile, climaticamente e culturalmente, e diventa pressoche` totale la solitudine, prostrante ma indispensabile per adempiere al proprio fatum... |