"i kisling e gli huxley sono i veri kisling e huxley... mia madre e io siamo in parte noi stesse": cosi` scrive sybille bedford nell`avvertenza a queste pagine in cui ripercorre la sua "educazione non sentimentale". poiche` cio` che preme a ogni grande scrittore non e` semplicemente la vita reale, ma quella narrata e reinventata dalla parola, la vita solo "in parte" realmente vissuta, quest`avvertenza svela al lettore il vero cuore di questo libro: il rapporto tra una delle piu` raffinate scrittrici del novecento, ammirata da autori come bruce chatwin e stephen spender, e sua madre. nata in un angolo della germania del sud, nel granducato del baden, da maximilian von schoenebeck, aristocratico tedesco amante della francia, e la sua seconda moglie inglese, sybille bedford trascorre gli anni dell`infanzia nello schloss, il piccolo castello di famiglia, un`interminabile fuga di stanze colme di mobili e oggetti d`arte. il padre, un uomo avanti con l`eta`, vive nel ricordo di quando era "le beau max", il giovane, attraente barone tedesco che progettava di far saltare il banco a montecarlo e, nella sua residenza estiva, teneva una coppia di scimpanze` che ogni mattina si precipitavano a banchettare sugli alberi di pesche dei vicini. mossa dall`arroganza tipica dell`infanzia, la piccola "billi" bedford si mostra incapace di penetrare nella sua solitudine, di accostarsi al cuore di un uomo di un`altra epoca e d`altri pensieri. sicche` quando il padre muore e la madre la porta con se`... |