le storie del jazz, si sa, rappresentano un terreno infido: difficile maneggiare una materia enormemente vasta, scandirne con esattezza i percorsi e le svolte, metterne in luce i movimenti principali e secondari, quando non sotterranei e carsici; dare il giusto peso a ciascun musicista, rischiando la sovraesposizione per alcuni e la semplice citazione per altri, quando non addirittura il silenzio; tenere il passo con l`evoluzione delle metodologie di ricerca; raccontare le lingue e le scuole nazionali nate in tutto il mondo, soprattutto in europa; trovare una lingua accessibile, tempi e modi della narrazione che non si nascondano dietro il gergo tecnico, riuscendo a comunicare al lettore fatti e concetti complessi con la massima linearita`. fin dal suo primo apparire, all`inizio del nuovo secolo, "nuova storia del jazz" di alyn shipton ha segnato uno spartiacque: d`improvviso, tutte le storie precedenti, rispettabili e spesso prestigiose, sono di colpo invecchiate. agendo pazientemente e minuziosamente sulle fondamenta dei fatti e delle storie, scavando e rintracciando elementi tali da poter, con cognizione di causa e saldezza scientifica, imporre una nuova visione d`insieme a una materia lavica e debordante, shipton offre una ricostruzione storica e una una innovativa sistemazione di dati e fatti interpolati all`interpretazione di vicende umane e stilistiche, capace di scavalcare steccati ideologici, certe vecchie letture ormai infeltrite. |