"carta straccia" non e` un pedante trattato sui media. e un libro carogna, un racconto all`arma bianca, sornione e beffardo, pieno di ricordi. mette in scena una quantita` di personaggi, tutti attori di una recita alla quale ho partecipato anch`io: l`informazione stampata e televisiva, di volta in volta commedia o tragedia. sono un signore che ha trascorso cinquant`anni nei giornali, lavorando in molte testate con incarichi diversi. che cosa ho capito della mia professione? all`inizio pensavo che avesse la forza di un gigante, in grado di vincere su chiunque. poi ho cambiato opinione: in realta`, il nostro e` un potere inutile, serve a poco, non conta quasi nulla rispetto a quello politico, economico e giudiziario. il perche` lo spiego in "carta straccia". dopo un`occhiata al passato, la mia prima macchina per scrivere e l`apprendistato ferreo imposto da direttori senza pieta`, vi compaiono i capi delle grandi testate di oggi. e i misfatti delle loro truppe. la faziosita` politica dilagante. gli errori a raffica. le interviste ruffiane. le vendette tra colleghi. lo schierarsi in due campi contrapposti, divisi da un`ostilita` profonda. il centrodestra, dove si affermano maurizio belpietro e vittorio feltri, con le campagne di stampa condotte senza guardare in faccia a nessuno. e il centrosinistra, dominato dalla potenza guerrigliera di ezio mauro e dalle ambizioni politiche di carlo de benedetti, nemici giurati di silvio berlusconi". (giampaolo pansa). |