per la bambina che attraversa le pagine del racconto, come per ogni bambino, le esperienze sono tutte prime volte, che si tratti di avvertire il frullo d`ali di una farfalla che trema dentro le sue dita e poi ruzzola a terra senza vita, oppure del timore permanente che anche la mamma fara` come quella farfalla. la vita scoppia dentro la sua minuscola esistenza, la vita si` ma anche la morte, tuttavia le cose, le voci, le impressioni e le vite degli altri non si possono sentire nel tramestio quotidiano che scorre col tempo dell`orologio. la bambina che abita "ii terrazzino dei gerani timidi" scopre piano piano che puo` ascoltarle nel silenzio immenso in cui annega quell`angolo di casa che si affaccia sui tetti, il luogo solitario che col tempo diventera` la sua stanza tutta per se`. la` dentro le sara` possibile riconoscere le invisibilita` che corrono sotto la crosta del mondo e avvertire il turbamento che suscita in lei l`offerta della vita. proprio quella bimba, cui la mamma ha insegnato a camminare sul dolore, in silenzio assistera` alla nascita del sogno e ancora per lei, seduta la` dove solo regnano silenzio e piccioni, finalmente emergeranno, vita della vita, la poesia, gli scrittori, la letteratura e le parole dei libri, la scoperta che le vite sbucciate e naufragate, che nella realta` non fanno che nascondersi, che cessare di amare, invece nel sofisticato rammendo che l`arte e` in grado di ricamarvi intorno, possono diventare esistenze immortali. |