l`opera maggiore di pound, cui lavoro` dal 1919 fino alla morte, sono i "cantos", che videro la luce in pubblicazioni che ne raccoglievano di volta in volta una serie. di questo "flusso magmatico" fanno parte "fatalmente", come scrive giovanni raboni nella sua prefazione, anche i "canti pisani". approdato nell`italia fascista di cui condivideva gli ideali, ezra pound, dopo la liberazione, venne incarcerato nel campo di concentramento di coltano, presso pisa. qui compose appunto i "canti pisani", i quali, rispetto ai "cantos", conservano, scrive sempre raboni, "non solo una propria inconfondibile identita`, ma anche - cosa, dal nostro punto di vista, ancora piu` degna d`attenzione - una propria specifica e diversa grandezza... una sorta di immediata e irrecusabile evidenza fisica". |