la stanza di un motel 6 a nord di phoenix, la tarda luce dell`alba che preme alla porta e alle finestre, i rumori del traffico dalla vicina autostrada, il lamento di qualcuno che piange nella camera attigua. e una pozza di sangue che avanza, lenta, inesorabile... tre cadaveri in un mare di sangue: questa e` la scena che si presenta agli occhi di driver, che ha una sola soluzione davanti a se`: la fuga. lui non ha avuto nessuna parte nel crimine. lui non spara, lui non porta armi. e lo ha anche detto senza mezzi termini ai suoi complici: "io non partecipo, non so nulla, non ho armi. io guido. nient` altro". quelli, i complici, avevano un buon colpo tra le mani e cercavano un autista. un lavoretto da niente per chi e` uno dei migliori stuntman di hollywood, capace di scene da cardiopalma, di giri della morte e di incredibili acrobazie su due ruote. un lavoretto, pero`, finito male. con tre cadaveri nella stanza di un motel e duecentocinquantamila dollari che ora scottano tra le mani di driver. lo stuntman si ritrova con una taglia sulla testa e una domanda martellante: chi ha fatto il doppio gioco e ora lo vuole morto? per dare una risposta e salvarsi la pelle, si trasforma in un uomo in fuga, tra l`arizona e los angeles, costretto a uccidere chi costituisce una minaccia e sicuro soltanto della sua dodge, vecchia di dieci anni ma resistente come un carrarmato.ma la fuga, si sa, e` anche l`occasione per ripercorrere le tracce della propria esistenza. |