qual e` l`origine dei miti americani? in che modo la storia antropologica del nuovo mondo, a partire dalla scoperta di colombo fino ai nostri giorni, si intreccia al suo racconto letterario e, in tempi piu` recenti, cinematografico? questo saggio di leslie a. fiedler, uscito nell`edizione italiana all`inizio degli anni settanta e ormai diventato un classico, indaga a fondo "quella peculiare forma di follia che consiste nel sognare e raggiungere il west": gli archetipi della frontiera, della corsa all`ovest, della contrapposizione violenta fra "pellerossa" e "visopallido", ma anche dell`incontro con "l`altro" come conoscenza e iniziazione. risalendo all`antichita`, passando per dante e shakespeare, fino a fenimore cooper, twain, hemingway e frost, fiedler ridisegna la figura dell`"indiano", anomalia antropologica che mai si e` lasciata tradurre nei termini dell`occidente europeo e poi americano, e per questo additata con orrore e poi sterminata, anche se la letteratura ci offre opzioni piu` sfaccettate e ambivalenti. la letteratura e il cinema western hanno tentato - invano, come dimostra fiedler attraverso una carrellata di figure emblematiche, pocahontas su tutte - di trasfigurare i miti fondatori dell`america e di cancellarne le premesse innominabili. come incubi che riemergono dall`inconscio collettivo di un popolo, parole e immagini non possono reprimere la tragedia del genocidio, la distruzione dei "selvaggi". introduzione di claudio gorlier. |