c`e` qualcosa, nella poesia di charles bukowski, che seduce e coinvolge immediatamente il lettore, immergendolo lentamente dentro il mondo che il poeta descrive e da cui non gli permettera` piu` di uscire. e un grido di dolore soffocato ma ben udibile, sono immagini di poverta` ed emarginazione e di possibili riscatti; ma forse, piu` di tutto, e` l`umanita` che da questi versi traspare, sempre e comunque: nel suo ritmo in superficie prosastico, ma in realta` dettato da tempi interiori sempre rispettati e assecondati, quella di bukowski e` infatti una poesia irrinunciabilmente "umana", una poesia contemporanea per eccellenza, lontanissima dagli effetti speciali della retorica del passato anche recente e invece sempre intrisa di realta`, di vita che pulsa sulla pagina, che apre le porte della letteratura e le sfonda. il lettore si trova di fronte al mondo che e` tipico dei libri di charles bukowski: incontri casuali con donne di dubbia provenienza, corse di cavalli negli ippodromi di provincia con la squinternata fauna umana che li popola, affitti da pagare e padroni di casa sempre piu` impazienti, tanto vino e tanto whiskey, un`umanita` sempre lacerata e derelitta, ma mai priva di una dignita` speciale, che e` poi la scintilla che scocca proprio nei versi del poeta americano, riscattando anche le esistenze piu` disperate, come, per tanti aspetti, fu la sua. e alla fine, pagina dopo pagina e verso dopo verso, il quadro che si compone e` proprio quello di una disperazione... |