pirandello inizia a scrivere novelle alla fine dell`ottocento, muovendo dai retaggi di un verismo di cui veniva disintegrando gli stessi presupposti teorici, e continua fino agli ultimi giorni di vita. al progetto, rimasto incompiuto, di raccogliere la produzione breve in un corpus compatto di trecentosessantacinque racconti, le novelle per un anno, pirandello dedico` molte energie, testimoniando quanto questo genere letterario ben radicato nella tradizione italiana rappresentasse per lui un serbatoio prezioso di figure e di temi, un momento ineliminabile di confronto tra lo scrittore e i suoi ricorrenti fantasmi, calati nelle vesti di personaggi. questo volume raccoglie trentaquattro novelle tra le piu` celebri e conosciute, da la patente a cia`ula scopre la luna a una giornata: copioni spesso di derivazione ancora ottocentesca nei loro temi narrativi, che offrono uno spaccato a tutto campo della societa` italiana del primo novecento, ma che rimangono impressi soprattutto per il punto di vista, quello del "filosofo", dell`"umorista", dal quale fatti ordinari vengono osservati. lo scarto, l`anomalia, l`emarginazione diventano la molla che permette il sovvertimento di quel "pantano della vita ordinaria" in cui annaspa l`anti-eroe pirandelliano, nel quale l`uomo del xxi secolo non puo` non riconoscersi. |