ritorna, con la seconda avventura dopo "la briscola in cinque", la squadra di investigatori del barlume di pineta, detto anche "l`asilo senile". a parte il barista massimo e la sua banconista, la bella e comprensiva tiziana, il piu` giovane del gruppo e` aldo, ultrasettantenne gestore dell`osteria boccaccio. seguono nonno ampelio, pilade, il del tacca del comune, il rimediotti. la loro attivita`, unica, piu` che principale, si svolge nel presidiare il barlume e, dietro il paravento della partita a carte, passare al setaccio tutti gli avvenimenti di pineta, in un pettegolezzo toscano senza eufemismi e senza ritrosie. qualche volta resta nelle maglie fitte della rete, un fatto criminale. in realta` e` massimo, pronto all`intuizione ma svogliato all`azione, che e` spinto a investigare, richiesto casualmente dal commissario fusco. i vecchietti fanno da polo dialettico in un contraddire minuzioso che pero` facilita la sintesi: corale ambientazione umana, provinciale e antiglobalizzata (lenta, senza preoccupazione di efficienza mezzo-fine). uno sfondo di commedia italiana a dei gialli enigmistici la cui soluzione e` affidata alla virtu` del ragionamento e alla fortuna del caso. nel gioco delle tre carte un esercizio di abilita` e di elusione fornisce lo schema per risolvere un enigma criminoso consistente nel nascondere ostentando. nel corso di un congresso, viene ucciso un professore giapponese. la chiave del mistero e` in un computer che in apparenza non contiene niente di significativo. |