giuseppe ha i capelli rossi, i brufoli e un`inesauribile riserva di denaro nel portafoglio. vincenzo invece e` bello e tenebroso, come ogni antagonista che si rispetti. il terzo amico e` quello che racconta: l`occhio inquieto che registra con caustica, millimetrica precisione la vertigine dei loro quindici anni, la lunga inerzia del liceo, il precipizio dentro l`eta` adulta. siamo a bari, e sono gli anni ottanta. assassinata l`era delle ideologie, le strade sono piene di ottimismo, le televisioni commerciali stanno ridisegnando la mappa dei desideri, "qualcosa di molto simile alla follia meteorologica percorre l`economia del nostro piccolo paese". il tempo e` rapido, vorticoso, illuminato dal bagliore non del tutto estinto dei tanti risparmi inceneriti. ma sotto quelle ceneri ci sono altri soldi che bruciano dalla voglia di passare di mano in mano. eppure, via via che i tre ragazzi affrontano la vita, risulta evidente che le cose non sono cosi` semplici. a dispetto delle loro case sempre piu` lussuose, a dispetto dell`ascesa dei padri (un imprenditore ossessionato dalla scalata sociale, un principe del foro, un ex meccanico dai molti talenti che ha preso denaro in prestito dalle persone sbagliate), a dispetto delle madri - o delle matrigne - che consumano i tacchi davanti alle vetrine, il radar dei loro occhi adolescenti registra vibrazioni inaspettate. |