una giornata d`estate nella casa di campagna dei godley. una villa nobiliare in declino con una fonte considerata sacra, la stazione dei treni poco lontana e la verde irlanda tutt`intorno. e un uomo che muore, forse. e adam, il capofamiglia, che ha passato la vita a studiare l`infinito, e ora sta facendo i conti con la propria finitezza. colpito da un ictus, e` concentrato sui ricordi in una stanza in penombra al piano alto. e davanti gli sfilano famigliari e conoscenti. ursula, sposata in seconde nozze, con la passione per la bottiglia. il figlio adam, grosso e goffo, come fosse incompiuto. la bella nuora helen, attrice di teatro. petra, la secondogenita, in uno stato di quasi permanente incomunicabilita`. e il fidanzato di lei, roddy, un dandy piu` attratto dalla fama dello studioso che dalla stravaganza della figlia. eppure queste povere creature, con le loro banali vicende, in qualcuno suscitano invidia. dall`infinita` dei mondi a casa godley sono giunti infatti gli antichi de`i greci, le piu` litigiose tra le divinita`, stanchi di osservarli dall`alto, affascinati dal grande enigma che avvolge chi non e` eterno e in cui vedono un possibile antidoto alla noia. proprio a uno di loro, ermes, john banville affida il ruolo di voce narrante di questo pallido scorcio di storia terrena dove si incontrano uomini e numi spogliati del sacro, faceti e malandrini, a immagine degli esseri umani, di cui in parte sono costrutti. |