nato nei dintorni di roma tra il 55 e il 50 a.c., tibullo ha vissuto, come i contemporanei virgilio e orazio, l`eta` difficile e disorientante che, tra sanguinose lotte civili, segna il passaggio tra repubblica e principato. ma degli sconvolgimenti sociali, politici e anche culturali dell`epoca sembra non esserci traccia nei suoi versi, dominati dal tema erotico e dall`ideale della vita agreste. nelle sue elegie il poeta canta infatti l`amore per la sua donna, delia, e vagheggia un mondo in pace, senza guerre, in cui dedicarsi ai piaceri dell`otium - primo tra tutti la poesia - nella tranquillita` della campagna. le elegie tibulliane, dal tono lievemente malinconico, sognante e di grande raffinatezza letteraria ("terso ed elegante" l`ha definito quintiliano), restano tra le cose piu` felici e autentiche che la poesia latina ci ha lasciato: componimenti estremamente moderni nel loro andamento fluido, monologante, onirico, capace di imprimere al verso il ritmo incalzante dei pensieri. |