un meridiano assai ricco, che documenta la particolare scrittura tobiniana e le diverse fonti della sua ispirazione autobiografica: la giovinezza, con un testo quasi onirico ("il figlio del farmacista", 1942); la famiglia, tra tutti la madre ("la brace dei biassoli", 1956); l`esperienza della guerra in libia ("ii deserto della libia", 1952); il fascismo, trattato con irriverente sarcasmo ("bandiera nera", 1951, apparso con "l`angelo del liponard"); la lotta partigiana narrata nel "clandestino", col quale vinse nel 1962 il premio strega e conquisto` la tanto desiderata popolarita`. non mancano, com`e` ovvio, i testi sul manicomio, la pazzia, i matti, visti con occhio affettuoso e lucido insieme ("per le antiche scale", 1972). infine "tre amici" (1988), con cui tobino vuole riscattare l`immagine di due amici bistrattati dalla storia e ritornare, a distanza di anni, alla letteratura politica. completa l`antologia di testi una intera annata (il 1950) del "diario" dello scrittore: pagine del tutto inedite. |