"immaginiamo una messina in mezzo al mediterraneo cosi` come shakespeare se la poteva immaginare: esotica, viva, crocevia di magheggi, che avrebbero fatto di una festa nuziale il complicato intreccio per una giostra degli intrichi. immaginiamola seguendo con le orecchie la parlata di quei personaggi che, nel vivo di un dialetto carico di umori e ambiguita`, dipana le trame di una vicenda originariamente semplice, ma dai risvolti complicatissimi. immaginiamo che tutto cio` sia il frutto di un carattere tipicamente mediterraneo, se non propriamente siciliano, ed ecco che potremo anche credere, anche solo per una volta, che william shakespeare, di stratford, sia potuto essere quel tale michele agnolo florio crollalanza partito in fuga da messina. poiche` non c`e` nulla di piu` meravigliosamente siciliano che il poter complicare, da un dato semplice, una vicenda fino a farla diventare surreale. ecco, questo `troppu traffici ppi nenti` e` il modello eterno di un carattere terribilmente semplice, come quello siciliano, che ama complicarsi l`esistenza in un continuo arrovugliarsi su se stesso." |