brooklyn, primavera 1967. dopo le morti violente di alcuni musicisti dell`avanguardia jazz, la vox populi afroamericana diffonde la leggenda (o la storia vera?) dell`assassino noto con il nomignolo di "figlio di whiteman". esiste davvero? e se si, e` un agente dell`fbi o di qualche altro settore dell`establishment? quasi quarant`anni dopo, una pletora di personaggi, intervistati non si sa bene da chi, racconta tra mille divagazioni la storia del "figlio di whiteman", di una giovane cronista scomparsa nel nulla, del black power, nonche` del nuovo jazz di ayler, shepp e del loro nume tutelare, john coltrane. roberto bui (wu ming 1) fa parte fin dall`inizio del collettivo luther blisset e poi di wu ming. questo e` il suo primo romanzo "solista". |