rivoluzione, comunismo, utopia, tragedia, ma anche risate e satira. dopo l`umorismo ebraico, moni ovadia racconta la grande epopea comunista attingendo al tesoro della diceria popolare, della canzonatura, dell`aneddoto, della storiella autodelatoria. la gigantesca macchina della retorica di regime mostra qui il suo volto irrimediabilmente patetico di fronte alla scheletrica guizzante intelligenza del motto di spirito. |