geoff dyer e` considerato in patria tra gli autori piu` originali degli ultimi anni ed e` noto in italia soprattutto per il suo "natura morta con custodia di sax". oltre che di musica e` anche, da sempre, appassionato di fotografia. eppure, confessa in questo nuovo libro, non possiede nemmeno una macchina fotografica: "le sole volte che scatto delle foto e` quando i turisti mi chiedono di fargliene una, con la loro macchina. (queste rare opere sono adesso disperse in giro per il mondo in collezioni private, soprattutto in giappone)". ma cosi` come il non conoscere la musica non gli ha impedito di scrivere un libro in piena empatia con l`universo del jazz, dyer ha ora bilanciato questo apparente svantaggio con tutta l`originalita` che i lettori gli riconoscono e ha scritto una particolarissima storia della fotografia. cercando di identificarne gli stili specifici, dyer guarda al modo in cui figure di riferimento come alfred stieglitz, pani strand, walker evans, andre` kerte`sz, dorothea lange, diane arbus e wiliam eggleston hanno fotografato gli stessi oggetti (cappelli, scale, panchine, negozi di barbiere, cartelli, strade): "volevo capire se lo stile puo` essere identificato nel e dal contenuto, se e` inerente a esso. l`unico modo per farlo era vedere come persone diverse fotografavano la stessa cosa". ne risulta un racconto originale e divertente in cui questi fotografi, molti dei quali non si incontrarono mai, vengono continuamente a contatto gli uni con gli altri. |