lotingen, 1807. sullo sfondo di una gotica, orrifica prussia invasa dai francesi, gelida e ostile, tra cadaveri straziati di donne e di bambini, campeggiano la vita familiare di hanno, la sua tenerezza per helena, la gelosia per le attenzioni del collega francese lavedrine nei confronti della moglie e le molte preoccupazioni economiche. un microcosmo domestico sul quale governa sovrana la figura di helena stiffeniis, con il suo coraggio, la sua ostinazione, la sua bellezza, la sua profonda intelligenza delle cose. intorno a lei, le superstizioni crudeli e l`ignoranza di un popolo che nella caccia all`ebreo vede risarcita la propria perdita della liberta`; e dall`altra quell`aaron jacob che libera i bambini dalla tenia e immagina che i segni dell`elezione del suo popolo siano incisi nella forma dei crani ebraici, una condanna a un destino di vittime in terra e di salvati poi nell`oltretomba. |