quando, quella mattina dell`11 settembre 2001, il secondo aereo - una massa orrorifica di tonnellate d`acciaio lanciate a piu` di novecento chilometri orari sopra manhattan - si conficco` con la lucida volonta` dell`intenzione nel corpo della torre sud del world trade center, l`america non pote` fare altro che prendere atto dell`implacabile odio rivolto verso di lei. gli attacchi terroristici, l`ascesa del fondamentalismo islamista, le guerre in afghanistan e iraq, i balordi sillogismi di donald rumsfeld, l`assalto alla razionalita` illuminista, la trasformazione profonda e violenta del nostro orizzonte emotivo. ma anche la condizione femminile, la crisi della mascolinita`, le frustrazioni dello scrittore, l`inatteso legame tra terrore e noia. tanto e` stato scritto su quello "schianto morale" che e` stato il crollo delle torri, nondimeno lo sguardo di amis in questi saggi e racconti riesce a essere sorprendentemente spiazzante, coraggioso, senza timore di risultare scomodo e provocatorio. "l`11 settembre ha accorciato la distanza che separa la realta` dal delirio. percio` quando ne parliamo, chiamiamolo con il nome che gli compete; non diamo a intendere di aver incassato e archiviato quell`evento, quel fenomeno, senza frizioni. non e` vero. l`11 settembre continua, va avanti, con tutto il suo mistero, la sua instabilita`, e il suo atroce dinamismo". |