"ci sono buchi in sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni. ci sono statue di antichi guerrieri alti come nessun sardo e` stato mai, truci culti di santi che i papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose strusciano impudicamente il ventre nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne. c`e` una sardegna come questa, o davanti ai camini si racconta che ci sia, che poi e` la stessa cosa, perche` in una terra dove il silenzio e` ancora il dialetto piu` parlato, le parole sono luoghi piu` dei luoghi stessi, e generano mondi. un`isola delle storie che va visitata cosi`: attraverso percorsi di parole che disegnino i profili dei luoghi, diano loro una forma al di la` delle pietre lise, li rendano ricordo condiviso e infine aiutino a dimenticarli, perche` non corrano il rischio di restare dentro e prenderne il posto. questa storia e` un viaggio in compagnia di dieci parole, dieci concetti alla ricerca di altrettanti luoghi, piu` uno. undici mete, perche` i numeri tondi si addicono solo alle cose che possono essere capite definitivamente. non e` cosi` la sardegna, dove ogni spazio apparentemente conquistato nasconde un oltre che non si fa mai cogliere immediatamente, conservando la misteriosa verginita` delle cose solo sfiorate". |