al confine tra narrativa e saggistica, ricardo piglia propone un viaggio attraverso la bella letteratura, ricostruendo in modo originale una possibile storia della figura del lettore, il suo ruolo chiave nell`evoluzione della letteratura stessa. le icone di quest`avventura sono molte: borges con la pagina appiccicata ai debolissimi occhi, joyce con la lente d`ingrandimento, il che che legge su un albero nella selva, ma anche amleto, le`vi-strauss o poco noti scrittori argentini ottocenteschi dal cuore delle pampas. ponendo la domanda "chi e` il lettore?", piglia pensa anzitutto a borges, ultimo lettore per eccellenza, che ha perso la vista sui libri e ha continuato a leggere senza gli occhi. piglia passa poi alla figura del lettore immaginario, attraverso il quale sviluppa una storia del genere poliziesco, partendo da poe fino ad arrivare al thriller contemporaneo. il gradino successivo e` il ponte tra letteratura e politica, illustrato attraverso la vicenda di che guevara, "scrittore mancato", definito anche "scrittore on the road" in parallelo con la beat generation americana. |