la panzanella - ovvero carlotta cordelli, discendenza fieramente partenopea, un corpo in trasformazione, un magma di pensieri onirico e torrenziale - si vede brutta e sgraziata ma, implacabile, si muove a tentoni verso "bellezza e amore". lo fa quando si mette in minigonna per farsi abbordare, lo fa quando si aggira per piazza navona ostentando l`aria da giovane intellettuale, lo fa quando nerovestita si sente una anarchica. ma la sua storia e` fatta anche di episodi piu` circoscritti che rimbalzano nella memoria e mettono in fila le perfide suore delle elementari, la morte spiata dentro un`auto posteggiata nel buio, le notti bianche dell`estate romana, un`avventurosa gita scolastica a atene, un gatto torturato, le vacanze ad amsterdam. e come se la panzanella fosse tutta avvitata su un`attesa di emozioni a venire, di incontri a venire, di scoperte a venire. un`attesa che si consuma con la forza disordinata dell`esperienza del mondo, dei sentimenti, delle cose. |