"alessandria alla fine. alessandria pioggia di rugiada, eruzione di nuvole bianche. culla di raggi lavati in acqua di cielo, cuore di ricordi bagnati di miele e di lacrime." inizia cosi` la storia del miramar, la pensione di un`eleganza un po` decaduta che conserva le tracce di un passato grandioso sotto le macchie d`umidita`. ma la vera protagonista e` alessandria, che offre un ritratto complesso e profondo dell`egitto, della sua anima contraddittoria e problematica, con un senso di nostalgia che sa tuttavia mescolarsi al sorriso. siamo nel 1966. al miramar i clienti sfilano, incarnando le diverse anime della societa` egiziana. in un continuo altalenare tra passato e presente, di voce narrante in voce narrante, scorrono le storie dei diversi ospiti: amor wagdi, vecchio giornalista in pensione che ha militato nel partito nazionalista liberale e ora fa ritorno dopo vent`anni al miramar per stabilirvisi e non ripartire piu`, l`anziano esponente dell`aristocrazia tolba marzuq, il giovane conquistatore sarhan al-buheiri, il proprietario terriero hosni allam, l`annunciatore di radio alessandria mansur bahi, oltre alla padrona della pensione, mariana, e alla sua domestica, zahra, una bella giovane contadina le cui relazioni con gli altri rispecchiano simbolicamente le principali realta` politiche e sociali del paese. |