romanzo ambizioso e potente, anni di cani fa i conti con le contraddizioni della coscienza tedesca. lo fa montando una storia a tre strati, fittissima di eventi, di memoria, di figure umane e animali. due i personaggi centrali: eduard amsel, il ragazzo mezzo ebreo, grassoccio, goffo, materasso della ragazzaglia, figlio di mercante, dotatissimo nella costruzione di spaventapasseri, piu` tardi pittore, poi coreografo e infine proprietario di una miniera; e walter matern, il robusto rampollo di una dinastia di mitici mugnai, l`amico d`infanzia e il fratello di sangue di amsel, lo sbandato, l`ubriacone, l`ex comunista, l`attore, il milite sa, il nazista, il disertore, il cattolico, l`heideggeriano, l`antifascista che, accompagnato dal cane di hitler, percorre la germania del dopoguerra alla ricerca dei colpevoli... intorno a queste due vite parallele, un brulichio di personaggi: gli arcaici abitanti dell`estuario della vistola, come il mugnaio matern, che predice il futuro ascoltando i vermi della farina, come i paesani del werder, i professori, le sa, le nonne e, specialmente, la ragazzetta tulla, sinistra, attraente, misteriosa, perduta. |