il romanzo mette in farsa il romanticismo e il suo gusto per il mistero e gli orrori, "tutto scheletri e tabarro", e tratteggia tipi bizzarri ed eccentrici, evidenti parodie di shelley, coleridge, byron e altri protagonisti del dibattito culturale del tempo. ricca di scherzi e di paradossi, di umorismo e di sarcasmo, la narrazione procede quasi senza trama, come una sorta di gioco condotto sul limitare tra malizia e saggezza. introduzione e prefazione di roberto barbolini. |