e la notte dell`epifania, sera di festa a bellano. dal treno scende "il pianista" - cosi` chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate -, ladro di professione. piove, fa freddo. perlustrando le contrade nell`attesa della folla che assistera` alla processione dei re magi, il pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: "pianoforte vendesi". incuriosito, dopo aver saputo che l`appartamento e` disabitato e visto che il tempo non migliora, rovinando cosi` la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare... "pianoforte vendesi" e` la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. i gesti che si trovera` a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanita`. sullo sfondo c`e` un`intera collettivita`, un paese sospeso - per una notte - fra legalita` e illegalita`, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine. in questo romanzo breve andrea vitali ci fa scoprire una bellano inedita, notturna, forse un po` magica. tra le strade e nelle case si avverte ancora l`eco, e forse il respiro, di tutti coloro che li` hanno vissuto, gioito, sofferto, sognato, amato. cosi`, attraverso le atmosfere soffuse e le penombre di "pianoforte vendesi", andrea vitali rende omaggio alla sua citta`. |