una resa dei conti in forma di romanzo: tenera e spietata, fatta di verita` e di sentimenti, di personaggi ed emozioni. e un dialogo violento e amoroso della protagonista-narratrice con la propria madre, che l`ha fatta nascere in un mondo dove e` stato possibile l`orrore di auschwitz. e un confronto con la fede degli avi, quella che e` assurdamente diventata una colpa. e la partita sempre aperta tra la storia e la vicenda di una sopravvissuta al cospetto della storia. e la conversazione impossibile con il fratello odon, che non ha mai voluto parlare del proprio passato e della morte del padre, nei campi. una resa dei conti che attraversa l`europa: dall`italia alla germania, il passato che non riesce a passare. si spinge verso israele, con il sogno di una nuova patria e un futuro che non puo` mantenere le promesse. e giunge fino in brasile rifugio per un lontano esilio. in questo dialogo tra passato e presente emergono figure emblematiche. non solo la madre, morta all`ingresso nel lager, e il fratello odon, scomparso alla fine di una vita di emigrazione in sudamerica, ma la sorella sopravvissuta, l`amico scrittore, i vicini di casa dell`infanzia, il marito italiano: testimoni ognuno della propria esperienza, compresenti nel confronto continuo con la memoria. di origine ungherese, l`autrice e` nata in una famiglia ebrea. nel 1944, poco piu` che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto e di li` alla deportazione. dopo anni di pellegrinaggio, approda definitivamente in italia e ne adotta la lingua. |