in questo nuovo libro giovanni ricci scruta quell`ossessione per i "turchi" (ovvero i musulmani, gli arabi, i mori) che per secoli ha abitato l`europa ricostruendo una sequenza di episodi che hanno avuto come teatro ferrara fra quattro e settecento. quale presenza e visibilita`, reale e fantastica, aveva il mondo musulmano in una citta` qualunque, in una retrovia non esposta al contatto diretto come era, invece, venezia? privilegiando l`osservatorio della provincia cristiana su quello delle grandi capitali, il libro illumina concreti frammenti di storia del rapporto fra le culture, in un quadro che si allarga a costantinopoli, all`ungheria e a vienna, all`albania e alla morea, a candia, tunisi, algeri, tripoli. le labili tracce documentarie restituiscono ignote storie di vita all`interno di una ragnatela sorprendente di scambi: vicende di servitori mori e di schiave tenute per concubine dai cristianissimi ferraresi, e di ferraresi a loro volta schiavi dei turchi, cerimonie e riti per quanti venivano riscattati dalla schiavitu` oltremare, notizie di battaglie e transiti di prigionieri, macabri trofei ed esotici souvenir, un perpetuo andirivieni di ambasciatori e poveracci, di dicerie e spaventi che sostanziano un rapporto intenso, tormentato, fatto di odio e paura ma anche di curiosita`, attrazione, malcelata ammirazione. un rapporto contraddittorio e difficile che ritroviamo ancor oggi fra occidente e mondo islamico. |