scoperto di recente tra le carte lasciate da jesi, dopo che una intricata vicenda editoriale lo aveva nascosto per trent`anni, "spartakus" occupa un posto di indubbio rilievo nell`opera del grande mitologo e germanista, offrendo una delle sue piu` originali e riuscite prove di scrittura. non si tratta infatti di una "storia del movimento spartachista", ma di un`appassionata fenomenologia della rivolta intesa quale immediata "sospensione del tempo storico" e distinta pertanto dalla rivoluzione, che comporta una strategia a lungo termine, tutta calata nei processi della storia. certo, "rivolta" e` in primo luogo l`insurrezione del gennaio 1919, che jesi ricostruisce quasi miniandola nel ritmo serrato della prosa: in quei giorni, lungo le vie di berlino, "ogni gesto valeva di per se stesso", gli uomini combattevano negli altri uomini il volto disumano, mitico-demoniaco del potere e l`atto "meno deliberato e piu` conchiuso in se stesso", la scrittura, si rivela paradossalmente esperienza collettiva. per questo, spartakus tratta si` di rosa luxemburg, ma anche molto di dostoevskij, di storm, di fromentin, di brecht, nonche` di eliade e di thomas mann. |